Anche in Veneto i primi a riceverla saranno i pensionati. Da lunedì, infatti, verrà accreditata sul conto corrente o potrà essere ritirata in contanti presso gli uffici delle Poste[1]. Nelle settimane successive e, comunque, entro Natale, la riceveranno anche i dipendenti pubblici e quelli privati. Stiamo parlando della tredicesima mensilità che quest’anno, secondo le stime elaborate dall’Ufficio studi della CGIA, verrà pagata a 3.135.100 veneti che, al netto delle imposte, riceveranno 4,1 miliardi di euro. A rallegrarsi per la gratifica natalizia, però, non saranno solo i pensionati gli operai e gli impiegati, ma anche il fisco che beneficerà di 1,3 miliardi di gettito Irpef. Pertanto, al lordo delle tasse, l’Inps, le Amministrazioni pubbliche e gli imprenditori privati veneti dovranno erogare per questa mensilità aggiuntiva complessivamente 5,4 miliardi di euro[2] (vedi Tab. 1).
- In arrivo anche il bonus di Natale
Dovrebbero essere almeno 370mila i lavoratori dipendenti veneti che, oltre alla tredicesima, nelle prossime settimane percepiranno anche il bonus di Natale di 100 euro netti[3]. Questa novità, introdotta quest’anno dal governo Meloni, interessa solo i lavoratori con redditi medio-bassi ed è riservata solo a chi ha un reddito complessivo non superiore a 28mila euro e la presenza di almeno un figlio a carico. Allo stesso tempo, non bisogna essere incapienti, ossia avere un’imposta lorda su redditi di lavoro dipendente il cui importo sia superiore alle detrazioni (da lavoro) spettanti. Ancorché non sia una novità[4], sempre a dicembre e assieme alla tredicesima mensilità, alcuni pensionati riceveranno anch’essi un bonus di Natale pari a 154,94 euro. Questo aiuto, destinato agli anziani che, in linea di massima, percepiscono un trattamento pensionistico non superiore all’importo minimo, interesserà circa 30mila veneti. Il contributo verrà erogato dall’Inps in modo automatico, senza bisogno di presentare alcuna domanda.
- Lo stock è cresciuto di 378 milioni
Rispetto al 2023, l’ammontare netto delle tredicesime che verrà erogato nelle prossime settimane è incrementato di 378 milioni di euro. Quali sono le ragioni? Innanzitutto perché rispetto al 2023 le platee dei lavoratori dipendenti e dei pensionati sono cresciute. Va altresì ricordato che, rispetto l’anno scorso, anche il monte salari è salito e questo è riconducibile, in larga misura, al fatto che alcuni importanti contratti nazionali di lavoro (CCNL) sono stati rinnovati. Si ricorda, infine, che dei 3.135.100 percettori veneti della tredicesima, 1.313.501 sono pensionati e 1.821.599 sono lavoratori dipendenti (vedi Tab. 2).
- Spenderemo 100 milioni in meno
Visto l’andamento dei consumi delle famiglie registrato nella prima parte dell’anno, l’Ufficio studi della CGIA stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali si riduca, rispetto allo scorso Natale, di 100 milioni, scendendo a quota 900 milioni (-10%). Come mai? In primo luogo perché tantissimi veneti, approfittando del Black Friday, anticipano sempre più spesso a novembre l’acquisto dei doni da mettere sotto l’albero. In secondo luogo perché in questi ultimi anni le famiglie hanno diminuito il budget destinato alle spese “accessorie” e ciò ha comportato una conseguente flessione della propensione a fare i regali nel periodo natalizio.
- I regali più gettonati? Gli alimentari e le bevande alcoliche
Anche quest’anno i generi alimentari e le bevande alcoliche dovrebbero confermarsi la tipologia di regalo natalizio più acquistato anche dai veneti: seguono i giocattoli, i prodotti tecnologici, i libri, l’abbigliamento/scarpe, i viaggi, i soggiorni nelle Spa e gli articoli per la cura della persona. Non c’è alcun dubbio che anche i cosiddetti regali “digitali” saranno tra i più gettonati: potendo essere acquistati senza doversi recare presso i negozi fisici, subiranno un ulteriore aumento rispetto ai volumi registrati l’anno scorso. In particolare gli abbonamenti a piattaforme streaming e buoni regalo per gli acquisti online.
- A Padova, Verona e Vicenza il più alto numero di percettori
A livello geografico la provincia del Veneto che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è quella Padova: tra lavoratori dipendenti e pensionati, le persone interessate saranno quasi 605.000. Seguono Verona con gli oltre 600.000 presenti, Vicenza con 565.600 residenti e Treviso con poco più di 558.000 percettori. Le realtà meno interessate, anche perché demograficamente più piccole delle altre, sono Rovigo con 142.600 residenti e Belluno con quasi 140.200 (vedi Tab. 3).
- Tanti dipendenti e altrettanti pensionati ricevono anche la 14esima
Per quanto concerne i lavoratori dipendenti, tutti i CCNL prevedono, per legge, la tredicesima mensilità. Inoltre, secondo una stima dell’Ufficio studi della CGIA, sono tra i 7,5 e gli 8 milioni i lavoratori dipendenti del settore privato presenti in Italia che beneficiano anche della 14esima. La stessa viene erogata nel mese di luglio. I principali contratti nazionali di lavoro che prevedono questa mensilità aggiuntiva sono: l’agricoltura, l’alimentare, l’autotrasporto, il commercio/turismo e il comparto pulizia/multiservizi. La quattordicesima spetta anche ai pensionati che hanno compiuto 64 anni di età e in presenza di determinate condizioni. Tra queste ultime, nel 2024 il reddito complessivo non deve superare due volte il trattamento minimo.
Tab.1 – Stima delle tredicesime in Veneto
N° beneficiari (unità) |
Ammontare lordo tredicesime (milioni di €) |
Ritenute Irpef (milioni di €) |
Ammontare netto tredicesime (milioni di €) |
3.135.100 | 5.457 | 1.331 | 4.126 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS, ISTAT e Ministero dell’Economia e delle Finanze
Tab.2 – Stima del numero percettori della tredicesima in Italia
(valori assoluti in unità)
Regione | Pensionati (numero) (A) |
Dipendenti (numero) (B) |
Totale percettori (A + B) |
|
Numero | Distribuzione % |
|||
Lombardia | 2.633.572 | 3.926.106 | 6.559.678 | 18,4 |
Lazio | 1.425.269 | 2.079.360 | 3.504.629 | 9,8 |
Veneto | 1.313.501 | 1.821.599 | 3.135.100 | 8,8 |
Emilia Romagna | 1.248.431 | 1.722.154 | 2.970.585 | 8,3 |
Piemonte | 1.250.603 | 1.446.409 | 2.697.012 | 7,6 |
Campania | 1.304.050 | 1.373.809 | 2.677.859 | 7,5 |
Toscana | 1.032.465 | 1.280.703 | 2.313.168 | 6,5 |
Sicilia | 1.187.746 | 1.107.382 | 2.295.128 | 6,4 |
Puglia | 1.058.250 | 1.033.490 | 2.091.740 | 5,9 |
Marche | 440.807 | 508.904 | 949.711 | 2,7 |
Liguria | 462.357 | 479.106 | 941.463 | 2,6 |
Calabria | 518.238 | 421.227 | 939.465 | 2,6 |
Sardegna | 453.468 | 437.856 | 891.324 | 2,5 |
Friuli Venezia Giulia | 356.175 | 434.284 | 790.459 | 2,2 |
Abruzzo | 355.983 | 393.738 | 749.721 | 2,1 |
Trentino Alto Adige | 279.858 | 453.579 | 733.437 | 2,1 |
Umbria | 261.954 | 276.569 | 538.523 | 1,5 |
Basilicata | 149.818 | 148.282 | 298.100 | 0,8 |
Molise | 84.250 | 72.201 | 156.451 | 0,4 |
Valle d’Aosta | 35.419 | 47.468 | 82.887 | 0,2 |
ITALIA | 16.230.157 | 19.474.176 | 35.704.333 | 100,0 |
Nord Ovest | 4.381.951 | 5.899.089 | 10.281.040 | 28,8 |
Nord Est | 3.197.965 | 4.431.616 | 7.629.581 | 21,4 |
Centro | 3.160.495 | 4.145.536 | 7.306.031 | 20,5 |
Mezzogiorno | 5.111.803 | 4.987.985 | 10.099.788 | 28,3 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS
Il numero dei dipendenti è di fonte amministrativa e include i dipendenti pubblici, quelli privati, i lavoratori agricoli e quelli domestici. La somma dei dati delle singole Province non corrisponde al totale Italia per la presenza di soggetti che vivono all’estero. I dati si riferiscono al 2023.
Tab.3 – Stima del numero percettori della tredicesima in Veneto
(valori assoluti in unità)
Provincia | Pensionati (numero) (A) |
Dipendenti (numero) (B) |
Totale percettori (A + B) |
|
Numero | Distribuzione % |
|||
Padova | 246.094 | 358.855 | 604.949 | 1,7 |
Verona | 240.775 | 359.899 | 600.674 | 1,7 |
Vicenza | 232.409 | 333.198 | 565.607 | 1,6 |
Treviso | 231.472 | 326.708 | 558.180 | 1,6 |
Venezia | 228.922 | 293.975 | 522.897 | 1,5 |
Rovigo | 71.751 | 70.853 | 142.604 | 0,4 |
Belluno | 62.078 | 78.111 | 140.189 | 0,4 |
Veneto | 1.313.501 | 1.821.599 | 3.135.100 | 8,8 |
Totale ITALIA | 16.230.157 | 19.474.176 | 35.704.333 | 100,0 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati INPS
Il numero dei dipendenti è di fonte amministrativa e include i dipendenti pubblici, quelli privati, i lavoratori agricoli e quelli domestici. I dati si riferiscono al 2023.
[1] Questa modalità è consentita solo ai pensionati che percepiscono un rateo mensile inferiore ai 1.000 euro netti.
[2] Di cui 1,3 miliardi come sostituto d’imposta.
[3] Costo per lo Stato pari a circa 460 milioni di euro.
[4] Questo provvedimento è stato introdotto con la Legge n. 388/2000, art. 70, comma 7.