Pubblichiamo l’appello di Amnesty International Italia al Ministro degli Esteri Antonio Tajani in vista della riunione d’emergenza sui recenti scontri in Israele e nei Territori palestinesi occupati.
Egregio Signor Ministro,
in vista della riunione d’emergenza sugli spaventosi eventi che si stanno verificando in Israele e nei Territori palestinesi occupati, sono a scriverle a nome di Amnesty International Italia per esprimerle la nostra più profonda preoccupazione per le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e i crimini di guerra che stanno commettendo tutte le parti in conflitto.
Le azioni che l’Unione europea e i suoi Stati membri intraprenderanno nelle prossime ore avranno conseguenze significative per la vita di milioni di palestinesi ed israeliani, e saranno cruciali per stabilire il ruolo dell’Unione europea come attore imparziale, impegnato nella tutela dei diritti umani. Oggi, i leader dell’Unione europea saranno chiamati a decidere se agire in conformità al proprio impegno a difendere il diritto umanitario internazionale e i diritti umani, o applicare odiosi doppi standard che minano il diritto internazionale.
Secondo i dati ufficiali, dal 7 ottobre sarebbero state uccise almeno 900 persone in Israele e 687 persone nella Striscia di Gaza, mentre i feriti ammonterebbero a circa 2.616 in Israele e a 3.800 nella Striscia di Gaza. Molte di queste vittime sono – ancora una volta – civili.
Questa crisi non è scoppiata all’improvviso. Al contrario, è frutto di decenni di violazioni e crimini contro l’umanità commessi sia da Israele sia dai gruppi armati e dalle forze di sicurezza palestinesi, e di un pervasivo clima di impunità, che ha delegittimato la fiducia nel diritto internazionale, lasciando spazio ad attacchi incessanti da parte delle autorità israeliane, che hanno cancellato intere famiglie a Gaza, e alla violenza senza precedenti contro i civili di Israele a cui stiamo assistendo in questi giorni.
Sin dall’insediamento dell’attuale Governo israeliano, l’Unione europea ha rilasciato ripetute dichiarazioni esprimendo preoccupazione per i crimini commessi dalle autorità israeliane, chiedendo di porre fine alla spirale di violenza, ma senza mai menzionare il diritto dei palestinesi alla sicurezza o annunciare misure volte a fermare o rivedere la cooperazione con Israele.
Siamo quindi profondamente sconcertati dal fatto che un commissario dell’Unione europea e alcuni Stati membri abbiano annunciato la sospensione degli aiuti ai palestinesi – un atto gravemente irresponsabile che, in un momento in cui l’assistenza umanitaria è più urgente che mai, può comportare conseguenze disastrose e gravi rischi per i diritti umani dei palestinesi. Abbiamo accolto con favore le dichiarazioni dell’Alto rappresentante, di alcuni commissari e di alcuni Stati membri in opposizione a questa proposta, ma siamo tuttavia costernati dal fatto che le dichiarazioni ufficiali dell’Unione europea e di alcuni Stati membri non vadano in tal senso.
Pertanto, nel dare una risposta a questa grave crisi, siamo a chiedere all’Unione europea di:
- Garantire che l’Unione europea e gli Stati membri continueranno a fornire assistenza umanitaria ai Territori palestinesi occupati, assicurando una risposta adeguata rispetto agli attacchi di questi giorni. Ciò è ancor più importante alla luce delle dichiarazioni israeliane di voler procedere a un assedio totale di Gaza, già estremamente provata dagli effetti devastanti di 16 anni di blocco illegale da parte di Israele. L’Unione europea deve astenersi da qualunque azione che posa legittimare – anche indirettamente – il blocco di Gaza da parte di Israele e le conseguenti violazioni contro i
- Invitare tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario e, in particolare, i divieti di attacchi contro civili ed obiettivi civili, di attacchi indiscriminati e sproporzionati, di punizioni collettive, di presa di ostaggi e di rapimento di civili, che possono costituire crimini I civili rapiti devono essere rilasciati immediatamente e tutti i prigionieri devono essere trattati umanamente, in conformità con il diritto internazionale.
- Sollecitare Israele affinché assicuri cibo, forniture mediche, aiuti umanitari ed elettricità per tutti i residenti di Gaza, e sottolineare che la punizione collettiva inflitta dalle autorità israeliane nei confronti della popolazione di Gaza costituisce un crimine di
- Sostenere inequivocabilmente e incondizionatamente il lavoro della Corte Penale Internazionale, che nel 2021 ha aperto un’indagine sulla situazione nello Stato di Palestina. Gli stati membri dell’Unione europea devono chiedere ad Israele di collaborare e facilitare il lavoro della Corte Penale Internazionale, consentendo l’accesso dei funzionari nei Territori palestinesi occupati e in territorio israeliano per condurre le proprie indagini. Inoltre, gli stati membri devono garantire adeguati finanziamenti alla Corte per garantire la possibilità di condurre pienamente le proprie
- Astenersi dal fornire armi a tutti gli attori del conflitto e chiedere agli altri Stati di fare.
Gli orrori a cui gli israeliani hanno assistito negli ultimi giorni e l’oppressione, la violenza e l’espropriazione che i palestinesi subiscono da più di 70 anni sono il risultato di decenni di politiche fallimentari, che hanno portato a una disumanizzazione reciproca delle parti del conflitto. È dunque urgente e necessaria un’azione da parte dell’Unione europea e dei suoi Stati membri, per chiedere il rispetto senza compromessi dei diritti umani e del diritto internazionale, in linea con i valori fondanti dell’Unione europea.
Ringraziando sin d’ora per l’attenzione che si vorrà rivolgere alle nostre richieste, restiamo a disposizione per ogni ulteriore confronto.
Distinti saluti
Ileana Bello
Direttrice Generale Amnesty International Italia