“Sii dolce… sii gentile”. Questo il titolo dell’incontro organizzato venerdì 24 novembre dalla Consigliera provinciale di Parità Loredana Rosato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale e con la partecipazione della Consulta provinciale degli studenti.
L’evento si è tenuto presso la sala polivalente della Casa delle associazioni e ha visto la partecipazione di molti studenti degli istituti superiori di Adria che hanno contribuito ai lavori di giornata con poesie, filmati e riflessioni sul tema dell’amore sbagliato: in sala la IIA del liceo classico-linguistico Bocchi, la IVBArt dell’Ipseoa Cipriani, la IVB del Colombo e ancora la IIIF dell’Iis (polo tecnico) per un totale di oltre cento ragazzi coinvolti.
Sul palco, al fianco della Rosato, la consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità Lucia Ghiotti e l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Adria Antonella Ravagnan: l’incontro è stato dedicato alla memoria di Giulia Lazzari, giovane mamma adriese vittima di femminicidio nel 2019, ma non ha potuto ovviamente prescindere dall’onda emozionale suscitata dalla morte di un’altra Giulia (Cecchettin), vicenda che da giorni monopolizza l’attenzione delle cronache nazionali e ha scosso nel profondo la coscienza dell’intero Paese.
“La Provincia di Rovigo – così la Ghiotti – opera da tempo nel contrasto alla violenza di genere e tiene in alta considerazione il contatto con i giovani e le scuole. A tutte le ragazze e alle donne l’appello è quello di ascoltarsi maggiormente superando la naturale vergogna e avere fiducia nelle istituzioni. Non va lasciato nulla di intentato per arginare questa piaga sociale e culturale”. “Occorre porre massima attenzione alla possessività dell’uomo – ha rimarcato invece in apertura la Rosato -, primo vero campanello d’allarme che deve scattare subito. Serve una nuova sensibilità che non può che partire dal mondo della scuola dove far passare messaggi quali lealtà e rispetto”. “Siamo qui per commemorare una doppia tragedia, quella di Giulia Lazzari, nostra concittadina, e quella di Giulia Cecchettin ma piangere non basta più, bisogna far rumore per esser ascoltati”, ha chiuso l’assessore Ravagnan.
I ragazzi hanno proposto quindi una serie di lavori: il neo presidente della Consulta Monsif Sobti, affiancato dalla vice Elisa Bordon, ha letto una poesia composta da lui, poi è toccato ad altri componimenti di Mariangela Gualtieri (“Sii dolce… sii gentile”, che ha ispirato la giornata), Eugenio Montale e Lorenzo Perini (studente del Bocchi), commentati da altri studenti con “Il racconto di Matteo” letto da Luca Cherubin, tutor della Consulta e altri video emozionali a completare la rassegna; emozionante la performance dell’attrice Elisabetta Conti, prima con un filmato poi con la lettura di “Lettera allo Stato” della Littizzetto, che ha toccato e commosso tutti.
A seguire il contributo delle istituzioni: Stefania Botton in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil è entrata nel merito del ruolo svolto dalle organizzazioni sindacali nella lotta alla violenza di genere e alla promozione delle pari opportunità nel mondo del lavoro, mentre la presidente del comitato di pilotaggio del Centro antiviolenza Maria Grazia Avezzù si è soffermata sulla funzione del centro e del servizio offerto che garantisce in forma gratuita e anonima sostegno e tutela alle donne vittime di violenza in tutte le sue forme.
La Provincia di Rovigo, sul tema specifico, ha messo in cantiere negli ultimi due anni diverse iniziative: la consigliera Ghiotti è intervenuta all’assemblea studentesca dell’Ipsaa Bellini di Trecenta su “Violenza contro le donne: impariamo a conoscerla e a chiedere aiuto” ponendo l’accento sull’adesione e partecipazione ai partenariati di rete per i bandi P.A.R.I. – Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l’equilibrio di genere della Regione Veneto, ma ha anche promosso l’evento “Il coraggio delle donne”tenutosi in Villa Badoer a Fratta Polesine con focus sulla “violenza economica”, altra declinazione del fenomeno; terzo ma non ultimo la mostra fotografica, allestita sempre a Villa Badoer, dal titolo “Obiettivo donna”, spaccato della condizione femminile nel mondo con ritratti che hanno suggerito interessanti spunti di confronto e riflessione.