Clamoroso Doisneau! Al Roverella di Rovigo si brinda al superamento dei 30 mila visitatori e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, organizzatrice della grande mostra dedicata al maestro francese della fotografia, decide di prolungare l’esposizione di una settimana, sino al 6 febbraio.
Di piùnon è proprio possibile. Sia perché le opere sono già attese in un’altra sede italiana sia perché al Roverella è in programma, già a partire dal 26 febbraio, la grandiosa monografica su Vasilij Kandinskij, curata da Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova. E i tempi di smontaggio e rimontaggio tra le due mostre sono davvero molto compressi.
Per capire il “fenomeno Doisneau” basta analizzare i grafici che confrontano l’andamento di pubblico di questa mostra rispetto alle precedenti esposizioni fotografiche al Roverella, tutte svoltesi in epoca pre covid. L’esposizione curata da Gabriel Bauret è partita subito molto bene, con numeri superiori a quelli delle mostre storiche. E man mano la curva di crescita si è impennata in modo davvero clamoroso, doppiando e triplicando i numeri delle mostre precedenti.
A contare su un risultato così eccezionalmente positivo è l’attrattività dell’artista, la sua capacità di entrare in empatia con il pubblico. Ma anche la graduale percezione di Palazzo Roverella come sede di vere, grandi mostre sia d’arte che di fotografia, capace di attrarre un pubblico ampio a livello nazionale. Con anni di lavoro, l’autorevolezza di questa sede si è accresciuta al punto che oggi Palazzo Roverella è valutato, per le sue proposte, tra le più autorevoli sedi espositive in Italia. Un livello che l’imminente mostra su Kandinskij non potrà che confermare e rafforzare.