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COMMEMORAZIONE DELL’80° DELLA LIBERAZIONE AD ADRIA

Di seguito una sintesi dell’intervento della professoressa M.Lodovica Mutterle tenuto ad Adria.

Ricordare il 25 aprile significa fare memoria di un evento che racchiude in sé una
molteplicità di snodi decisivi per la nostra storia, per la nostra identità, per definire
chi siamo e chi vogliamo essere. Senza memoria non c’è futuro.

Nell’ottantesimo della liberazione dell’Italia in cui, come ha ripetutamente detto il
capo dello Stato “, la Repubblica si inchina a chi è morto per la libertà” sono
importanti e dovute la memoria e la riconoscenza ma tutto questo si deve tradurre in responsabilità nel difendere la democrazia che si nutre di libertà, per difendere i
principi ed i valori della costituzione.

Allora non saranno morti (uomini e donne di ogni condizione sociale, senza distinzioni di partito, di genere, di religione) per creare, anche con sfumature diverse ma con un unico obiettivo: creare una nuova società, democratica e libera che avrà nella costituzione e nella sua base antifascista, la sua incarnazione più alta.

La lotta partigiana contro il nazifascismo è il loro prezioso contributo alla storia dell’Italia e questo deve essere un patrimonio di tutti, condiviso, e diventare un bagaglio valoriale della collettività.

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