I consiglieri eletti nelle due liste collegate al candidato Sindaco Tosini, lo stesso Palmiro Franco Tosini e Diego Crivellari, hanno inviato i loro interventi nel corso del Consiglio comunale monotematico di lunedì 17 febbraio, che di seguito riportiamo in maniera sintetica, nello stesso ordine.
Desidererei affrontare il tema Biometano a Sarzano partendo da due personalissime preliminari considerazioni:
1) non ho potuto che apprezzare l’intervento del Sindaco all’Assemblea promossa dalla rete dei comitati polesani l’8/2 u.s.
E’ intervenuto, pur sapendo che la stragrande maggioranza dei partecipanti era contro la linea politica di questa amministrazione.
Ha criticamente espresso, con convincimento e fermezza la propria posizione e ha fatto ammenda per non avere consultato preventivamente la cittadinanza sul Biometano a Sarzano. Questo, Sig. Sindaco, non può che farle onore!
2) Altra personalissima considerazione, quando si tratta di temi così importanti che investono la transizione energetica, la decarbonizzazione, lo smaltimento dei rifiuti, ancorché organici, impianti a biogas, impattanti con l’ambiente e la salute pubblica non dobbiamo essere a priori contrari e/o vittime della sindrome definita secondo l’acronimo inglese nimby (not in my backyard) “non nel mio cortile”.
La questione va affrontata con obiettività, pacatezza, condivisione con la popolazione interessata, nella massima trasparenza e senza mistificazioni della realtà che mi sembra ingeneroso attribuire solo ad una certa sinistra.
Palmiro Franco Tosini Capogruppo Lista Civica Democratica Inclusiva
È fondamentale che ogni progetto con potenziali impatti rilevanti sull’ambiente e sulla qualità della vita possa davvero essere discusso in maniera aperta e partecipata. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in precedenza, le legittime preoccupazioni dei cittadini di Sarzano, di Mardimago, di Rovigo non possono né essere minimizzate, né essere liquidate con generiche rassicurazioni o con burocratiche prese d’atto. Non è sufficiente affermare che “ci fidiamo dei tecnici” per chiudere la questione e pensare che con questo progetto aiutiamo addirittura la transizione energetica. Le sue dimensioni, molto concrete, molto vicine, ci sembrano escludere in partenza ogni possibile minimizzazione e ogni possibile espropriazione del diritto dei cittadini a partecipare e dire la propria.
Ci paiono inoltre risibili le accuse che sono state mosse alle opposizioni di strumentalizzare questa vicenda e, allo stesso tempo, ci sottraiamo di buon grado al rimpallo ormai giornaliero delle responsabilità tra le diverse amministrazioni. Lasciamo da parte le schermaglie. Ciò che in questa sede ci preme e ci interessa è mettere ognuno di fronte alle proprie responsabilità, garantire i diritti delle persone e dell’ambiente e verificare gli strumenti a disposizione della politica.
Ecco allora le vere domande, le domande che oggi nessuno di noi può credibilmente ignorare. Quali i vantaggi per i cittadini e per il territorio? Quali le compensazioni vere e sostanziali? Quali gli impatti per la salute e per l’ambiente? Aggiungiamo un’altra questione che appare essenziale: è oggi in grado la politica, sono in grado le amministrazioni di valutare davvero l’impatto complessivo di questa come di altre analoghe iniziative che sembrano aver scelto Rovigo e il Polesine come destinazione privilegiata? E, nel caso, la città di Rovigo è – vuole essere – in grado di incidere, dato che l’amministrazione comunale è comunque autorità competente in materia di salute pubblica ed è sempre chiamata a tutelare i suoi cittadini, evidentemente anche oltre i rigidi (e magari anche doverosi) richiami al rispetto degli uffici e delle varie competenze chiamate in causa?
Diego Crivellari consigliere comunale Partito Democratico