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Giorno del Ricordo, la cerimonia ufficiale in Provincia

Lunedì 10 febbraio è stato celebrato il Giorno del Ricordo. Tre i momenti in cui si è sviluppata la mattinata nel capoluogo, iniziata con la piantumazione presso gli spazi esterni della Questura di Rovigo di un ulivo alla memoria di Giovanni Palatucci, già questore di Fiume, medaglia d’oro al valor civile e “Giusto tra le nazioni” nell’80esimo anniversario della morte.

A seguire, il corteo di autorità civili e militari si è spostato presso piazza Palatucci per la deposizione di una corona d’alloro alla sua memoria, prima di raggiungere la Provincia dove in sala consiliare ha avuto luogo la cerimonia istituzionale alla presenza del presidente Enrico Ferrarese, del sindaco di Rovigo Valeria Cittadin e del prefetto Franca Tancredi. Nel suo saluto di apertura, Ferrarese ha sottolineato il valore di questa giornata, “consacrata alla testimonianza e alla riflessione perchè occorre evitare che la storia possa in futuro compiere ancora dei passi indietro”.
Quindi, dopo l’intervento del presidente del comitato Palatucci Flavio Ambroglini – a lui il compito di tracciare brevemente la figura dell’ex questore di Fiume, per il quale è stato avviato il procedimento di santificazione -, spazio agli studenti dell’IIS Munari con tre diversi contributi: “Foibe senza memoria” a cura dell’IPSAA Bellini di Trecenta, “Fertilia, un simbolo di rinascita” a cura dell’IPSIA Bari di Badia e “Le immagini del silenzio”, opere realizzate a cura del Liceo Artistico Munari di Castelmassa e mostrate in sala.
A chiudere, con introduzione del delegato dell’Associazione Venezia, Giulia e Dalmazia Daniele Milan (che ha ricordato come anche il Polesine ebbe occasione di misurarsi in quel tempo con profughi ed esuli), “Il racconto di una vita” di Antonio Zappador, testimone diretto di quel travagliato periodo che visse l’Istria: una storia avventurosa e coinvolgente, passata dai manifesti di Tito strappati a poco più di dieci anni con il rischio di finire in un “campo di rieducazione”, alla rocambolesca fuga in direzione dell’Italia, sulla sfondo del dramma delle persecuzioni ad opera del partigiani sloveni.

Il Giorno del Ricordo è stato istituito con legge numero 92 del 30 marzo 2004 per conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe (cavità naturali in cui i partigiani di Tito gettavano, legati tra loro e molto spesso ancor vivi, fascisti e collaborazionisti ma anche oppositori politici e semplici cittadini italiani, ndr), dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale di Stato.

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