ll Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca” informa i giornali locali di un incredibile caso di malasanità.
Un residente in altopolesine, il Sig. Franco Rossi di Trecenta, è ricoverato dal 1° novembre presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Rovigo per le fratture riportate in un incidente domestico. La frattura al femore sinistro richiede un intervento chirurgico.
A distanza di quattro settimane è ancora in attesa.
Nel frattempo gli sono stati eseguiti accertamenti che non riguardano la frattura, sulla quale era comunque necessario intervenire, che non hanno portato ad alcun risultato. E poi continui rinvii dell’intervento. Ieri, per l’ennesima volta, ha atteso, a digiuno, per tutta la giornata, di essere operato. Nessun medico gli ha comunicato che, anche questa volta, non ci sarebbe stato l’intervento.
Preoccupati per il progressivo indebolimento del paziente, questa mattina abbiamo inviato, come Comitato, al reparto di ortopedia e al protocollo dell’Ulss, una pec per allarmare chi di dovere sulle condizioni di salute di Franco Rossi.
Di seguito la pec inviata.
Lo scrivente Comitato, avuta notizia dal diretto interessato e dai familiari delle
condizioni in cui versa il Prof. Franco Rossi, residente in altopolesine, ricoverato
presso codesto reparto ospedaliero dallo scorso 1° novembre per fratture al braccio e al femore, è fortemente preoccupato per le conseguenze che il mancato intervento chirurgico sul femore sinistro possa avere sul paziente stesso.
Dopo quattro settimane dal ricovero il Sig. Franco Rossi è ancora in attesa
dell’intervento al femore, intervento sempre procrastinato per mille motivi, da
accertamenti di altra natura che, in ogni caso, non avrebbero potuto evitare
l’intervento al femore, a vari impedimenti legati a non meglio precisate priorità.
Nel frattempo al paziente è stato inutilmente applicato un catetere vescicale che
provoca ormai fortissimi dolori.
Da quattro settimane il sig. Rossi è pertanto allettato mentre dovrebbe aver già iniziato la necessaria riabilitazione.
In considerazione dell’età avanzata del paziente, della perdita di peso per
l’intervenuta inappetenza e degli inutili giorni di digiuno in attesa di un intervento
chirurgico continuamente rinviato, dei fortissimi dolori provocati dal catetere, ci
sembra doveroso che chi di dovere stabilisca con certezza – e lo comunichi al sig.
Rossi – la data in cui sarà operato.
Qualora codesto reparto non sia in grado di garantire alla persona le necessarie
cure dovrebbe dirlo chiaramente al paziente affinché possa essere trasferito in altro ospedale, dove trovare l’assistenza di cui necessita.
Il Presidente-portavoce
Pietro Tosarello
Comitato altopolesano dei cittadini per il “San Luca”
e-mail: comitato.ospedaletrecenta@gmail.com
Pec: comitato.ospedaletrecenta@pec.it
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