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Naufragio a Lampedusa, flash mob di Mediterranea

“Il 3 ottobre 2013 Behran si salva dal naufragio dell’Isola dei Conigli. Una volta in acqua non può fare altro che nuotare, mentre intorno tutto il mondo è avvolto dal gasolio. Ci mette più di due ore per raggiungere a nuoto la costa dell’isola. Tanti altri affondano tra le onde rese viscide dal carburante, o si lasciano andare aspettando i soccorsi. Le urla, le voci, il buio, il caldo, l’aria avvizzita si stringono in un unico vortice dai confini offuscati”.

Per ricordare il naufragio di Lampedusa, una delle più gravi catastrofi del mare, che undici anni fa provocò la morte di 368 persone, Mediterranea Polesine organizza un momento di raccoglimento, questo giovedì 3 ottobre, alle 19 sui gradini del palazzo della Gran Guardia, in piazza Vittorio Emanuele II.

Le parole di Alessandro Leogrande, scrittore, giornalista, attivista, dal suo libro “La frontiera”, ricordano più che mai oggi, in questa epoca in fiamme, quanto urgente sia ritrovare empatia come risposta ai conflitti, all’abbruttimento, al peggio. “Restiamo umani”, diceva l’attivista Vittorio Arrigoni, nel suo impegno per una risoluzione del conflitto israelo-palestinese.

Il flashmob di giovedì non solo come raccoglimento per ricordare le 368 persone scomparse a Lampedusa, ma anche per rilanciare la necessità di una voce, una narrazione differente sui temi dei migranti, dei popoli in movimento, di Gaza e del Medio Oriente, delle guerre.

“Prima si salva, poi si discute”, è il pensiero tra le persone che compongono Mediterranea Saving Humans, nata proprio dopo il disastro di Lampedusa, il 3 ottobre 2018: associazioni e singole persone scelsero di mettere insieme le proprie energie e le proprie competenze per salvare vite, e in breve tempo questa piattaforma della società civile riuscì a mettere in mare la nave Mare Jonio.

La cittadinanza è invitata a condividere questo momento di riflessione comune, anche portando messaggi e cartelli che rendano visibile e comprensibile i temi del flashmob anche alle persone di passaggio.

Il naufragio di Lampedusa

Erano oltre 500, in gran parte ertrei ed etiopi, le persone ammassate nel vecchio peschereccio, partito due giorni prima dal porto di Misurata, in Libia. Il 3 ottobre, ormai a circa mezzo miglio dall’Isola dei Conigli, i motori si bloccarono. Per attirare l’attenzione delle navi in transito, qualcuno diede fuoco a uno straccio, una torcia improvvisata nella notte buia in mezzo al mare. La presenza di carburante sul ponte provocò delle fiamme: una parte dei passeggeri, spaventata, si ammassò sull’altro lato della barca, che si capovolse.

Mediterranea Saving Humans

E’ un’Associazione di promozione sociale (APS), nata nel 2018 come risposta concreta alle violazioni dei diritti umani nel Mediterraneo centrale. Dall’unione tra realtà associative e persone comuni è nata la prima e tuttora unica nave del soccorso civile battente bandiera italiana: la Mare Jonio fa parte della rete di associazioni europee che svolgono attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo. L’obiettivo è “essere dove bisogna essere, testimoniare ciò che accade e soccorrere chiunque rischi di morire”.

Mediterranea è impegnata anche a Trieste, con l’associazione Linea d’Ombra, per aiutare i migranti che arrivano dalla rotta balcanica. Ed è impegnata in Ucraina, con l’ambulatorio medico mobile e i team medico sanitari, in vari campi profughi nella regione di Leopoli. Da giugno 2024 è iniziata inoltre in Cisgiordania la fase operativa del progetto “Mediterranea with Palestine”, a sostegno del movimento palestinese di resistenza non violenta Youth of Sumud, con iniziative di interposizione non violenta e documentazione dei soprusi compiuti dai coloni israeliani e dall’esercito contro la popolazione civile.

Oggi Mediterranea è costituita da equipaggi di mare ed equipaggi di terra in tutta Italia.

Info: https://mediterranearescue.org/it.

Mediterranea Polesine è su Facebook; email: mediterranea.polesine.ro@gmail.com

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