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Referendum contro l’Autonomia Differenziata: un boom di firme raccolte

Un successo imprevedibile e senza precedenti quello della raccolta firme per la richiesta di referendum con la nuova legge per l’Autonomia Differenziata a livello regionale.
In particolare risulta eclatante il risultato, per la prima volta in Italia, della sottoscrizione on line, tramite l’apposita piattaforma pubblica: in due giorni sono già state raccolte oltre 130.000 firme, pari ad oltre il 25% delle 500.000 necessarie per la presentazione della richiesta di indizione del referendum.
Anche ARCI partecipa alla campagna di raccolta delle firme per il referendum contro le modifiche costituzionali, in particolare contro le norme per la cosiddetta Autonomia Differenziata. I moduli sono disponibili presso le sedi Arci, in particolare in Piazza Tien An Men a Rovigo, per info 0425094943, rovigo@arci.it.
I moduli sono già disponibili anche presso diversi Comuni (ed in pochi giorni lo saranno in tutti) e nei banchetti organizzati in occasione dei mercati. Inoltre, come indicato sopra, è  attiva la possibilità di firmare on line nell’apposita piattaforma https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500020.
Il sito nazionale del Comitato per il referendum contro lo spacca Italia è attivo qui
http://referendumautonomiadifferenziata.com/
“Il raggiungimento di 100mila firme in appena un giorno dall’apertura della piattaforma informatica, conferma che quella contro l’autonomia differenziata è una battaglia condivisa; ma noi non ci accontentiamo. Raccoglieremo le firme oltre le 500 mila richieste dalla legge, soprattutto con banchetti che moltiplicheremo. Per noi è prioritario parlare con le persone: informare, coinvolgere, spiegare per rendere la battaglia democratica, con obiettivo di coinvolgere i 25 milioni di cittadini necessari per superare il quorum del referendum, e rendere la battaglia collettiva e consapevole”. Lo spiega
all’Ansa Christian Ferrari, della segreteria nazionale della Cgil, e membro del Comitato promotore del referendum sull’autonomia.
“E’ una battaglia democratica – prosegue Ferrari – per la difesa dell’unità del Paese, del welfare universalistico, del lavoro, dell’idea di un contratto nazionale, e anche per la difesa delle condizioni delle imprese che non possono misurrarsi
con 20 regimi normativi diversi”. Per mobilitare i cittadini in vista del referendum, spiega ancora Ferrari, “moltiplicheremo iniziative pubbliche: in tutta Italia stiamo dando vita a coordinamenti provinciali con le forze politiche, sociali, associative. Inoltre contiamo nella sponda istituzionale, coinvolgendo il maggior numero di sindaci, dalla città metropolitane ai sindaci dei piccoli comuni interni; lanceremo una iniziativa formale diretta ai primi cittadini per chiedere di firmare e contribuire a diffondere le ragioni di questo referendum. E anche per smentire l’ accusa dei fautori dell’autonomia che saremmo centralisti, quando è vero il contrario: il neo centralismo regionale allontanerebbe la vera prossimità dai cittadini rappresentata dai comuni”. “L’ostacolo principale per la vittoria al referendum – osserva infine Ferrari – non è l’orientamento rispetto a questa legge, ma la non conoscenza dei cittadini. Noi dobbiamo rendere consapevoli i cittadini dei pericoli dell’autonomia, da Nord a Sud, un progetto che fa male a tutta Italia. Non è un tema astratto di architettura costituzionale ma riguarda la vita concreta delle persone”
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