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San Bortolo cambia volto: in arrivo 15 milioni di euro dallo Stato

Il progetto presentato dal Comune si è aggiudicato un finanziamento previsto dal Programma nazionale della qualità dell’abitare

ROVIGO – In arrivo a Rovigo 15 milioni di euro per riqualificare, a San Bortolo, l’area ex Gabar, l’edificio che ospita il Comando della Polizia locale, il Teatro Studio e gli immobili residenziali di proprietà pubblica della zona. Il finanziamento ottenuto dal Comune arriva dal Programma nazionale della qualità dell’abitare del Ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili a cui il Comune ha partecipato, lo scorso marzo, con il proprio progetto arrivato 92esimo su 271 ammessi al finanziamento. Nell’area lungo via Oroboni, considerata da tempo degradata, sorgerà anche un bosco urbano fatto di alberi e piante autoctone mentre il Comando della polizia locale diventerà la nuova Casa della musica della città, grazie ad un accordo di programma stretto tra Comune e Conservatorio Venezze, Cur e Istituto comprensivo Rovigo 3. Anche il Teatro Studio sarà oggetto di lavori: verrà ristrutturato per migliorarne l’efficienza energetica.

Ad illustrare il progetto è il sindaco Edoardo Gaffeo che esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto con il progetto presentato al Ministero «che ha come architrave – spiega – la presenza di edilizia residenziale a valenza sociale». Non a caso, infatti, lo stesso Ministero evidenzia come il Programma nazionale della qualità dell’abitare abbia «l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale».

«L’Alta Commissione istituita presso il Mims per esaminare le oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città metropolitane – spiega ancora il Ministero – ha concluso in tre mesi la fase della selezione stilando una graduatoria di progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro. Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc».
Il programma del Ministero prevedeva inizialmente fondi per 400 milioni ai quali si aggiungono i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, cioè il Pnrr.

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