Il Veneto si prepara ad affrontare un’ardua sfida: la diminuzione della sua popolazione in età lavorativa. Secondo le previsioni, entro i prossimi dieci anni, la regione vedrà una diminuzione di circa 219mila persone, corrispondente al 7,1 per cento della popolazione attiva. Questo declino demografico è il risultato diretto dell’invecchiamento della popolazione, con sempre meno giovani e un numero crescente di baby boomer che escono dal mercato del lavoro.
Questa tendenza, già evidente oggi, avrà conseguenze significative su diversi settori economici. Le imprese, in particolare quelle artigiane, commerciali e industriali, si troveranno ad affrontare la difficile sfida di trovare personale qualificato. La situazione è destinata a peggiorare nel corso dei prossimi decenni, con il numero di giovani lavoratori in diminuzione e un crescente numero di persone anziane in pensione.
Le regioni meridionali, come la Basilicata, la Sardegna, la Sicilia, la Calabria e il Molise, subiranno le contrazioni demografiche più significative. Tuttavia, anche nel Veneto, alcune province, come Rovigo e Belluno, saranno particolarmente colpite dalla riduzione della popolazione attiva.
Le micro e piccole imprese saranno le più penalizzate da questa situazione. Già oggi molte di esse segnalano difficoltà nel reperire personale qualificato, e questa tendenza si acuirà ulteriormente con il passare del tempo. Le grandi aziende potrebbero essere in grado di attirare i pochi giovani presenti sul mercato del lavoro offrendo stipendi più alti e migliori benefit, lasciando così le piccole imprese in una posizione svantaggiata.
Settori chiave dell’economia veneta, come l’immobiliare, i trasporti, la moda e l’ospitalità, subiranno conseguenze negative a causa della diminuzione della propensione alla spesa e dell’invecchiamento della popolazione. Tuttavia, ci sono settori che potrebbero trarre vantaggio da questa situazione, come le banche. Con una popolazione più anziana incline al risparmio, le banche potrebbero registrare un aumento dei depositi, portando a un aumento delle loro entrate.
La diminuzione della popolazione attiva avrà conseguenze significative sull’economia regionale, con un impatto diretto su diverse industrie e imprese. È necessario che le autorità e le imprese si preparino adeguatamente a questa nuova realtà demografica, in modo da mitigare i suoi effetti negativi e capitalizzare sulle opportunità emergenti.