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22 consiglieri comunali chiedono le dimissioni del Presidente del Parco

Dopo le parole di Moreno Gasperini, sindaco di Loreo e presidente dell’Ente Parco del Delta del Po, che nell’incontro pubblico di venerdì ha invitato i cittadini a “protestare in Regione” per l’impianto di fanghi, arriva una risposta chiara, corale e determinata: 22 consiglieri comunali dei Comuni del Delta hanno firmato un documento ufficiale per chiedere alla Regione Veneto le dimissioni immediate di Gasperini dalla presidenza del Parco.

Una presa di posizione senza precedenti, che segna una frattura profonda tra la presidenza del Parco e il territorio che dovrebbe rappresentare e tutelare. A generare lo strappo, la gestione opaca e unilateralmente favorevole al progetto dell’inceneritore di fanghi nel Comune di Loreo, fortemente voluto dall’amministrazione Gasperini e dalla società proponente Green Sludge Solution, che prevede la combustione di 60.000 tonnellate l’anno di fanghi urbani e industriali in piena zona di transizione della Riserva di Biosfera MAB UNESCO.

“Non possiamo più accettare che chi guida l’Ente Parco agisca in conflitto d’interessi, sacrificando la vocazione ambientale del Delta a favore di interessi locali e compensazioni milionarie concentrate nel solo Comune di Loreo. Gasperini non rappresenta più il territorio, ma solo se stesso”, si legge nel
documento, inviato al Presidente della Regione Luca Zaia, all’Assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, al Consiglio Regionale e alla II Commissione consiliare.

Il documento denuncia:
il totale scollamento tra la governance del Parco e le comunità locali;
l’assenza di coinvolgimento delle istituzioni territoriali nelle valutazioni ambientali;
una gestione tecnica e politica opaca, che ha concesso parere favorevole alla costruzione dell’impianto senza un dibattito pubblico e senza studi indipendenti sui rischi ambientali e sanitari;
la perdita di credibilità dell’Ente, che da organismo di tutela si è trasformato in strumento passivo di autorizzazione a un’opera altamente impattante.

L’appello dei consiglieri è chiaro: “Il Parco non è proprietà di un sindaco, ma patrimonio collettivo del Delta. Gasperini si dimetta e la Regione apra un nuovo percorso di partecipazione vera e trasparente”.

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