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Sportelli pubblici: lunghe attese e code ancora presenti in Veneto

Con la progressiva fine dell’emergenza Covid-19, i cittadini veneti hanno ripreso ad affollare gli uffici pubblici, ma i tempi di attesa agli sportelli stanno tornando ad allungarsi. Secondo l’ufficio studi della Cgia di Mestre, molte amministrazioni pubbliche non hanno ancora recuperato pienamente la loro efficienza pre-pandemia, a causa della ridotta presenza di personale e del persistente aumento delle richieste senza corrispondente incremento delle risorse umane. Questa situazione sta generando code più lunghe e tempi di attesa maggiori, soprattutto per le persone anziane, che sono le più frequenti utilizzatrici degli sportelli pubblici.

Sebbene il Veneto sia generalmente considerato un esempio di efficienza nella pubblica amministrazione, il problema delle lunghe attese agli sportelli sta emergendo nuovamente, soprattutto nelle Asl e nei comuni più grandi. I giovani e le persone di mezza età, più abituate all’utilizzo delle tecnologie informatiche, sono meno colpiti da questi disagi, preferendo spesso servizi online per evitare di recarsi di persona agli uffici pubblici.

Durante la pandemia, molte amministrazioni hanno adottato misure come l’accesso su appuntamento agli sportelli e il potenziamento dei servizi online per ridurre le code e i tempi di attesa. Tuttavia, con il ritorno alla normalità, si sta assistendo a un aumento delle presenze negli uffici pubblici, portando nuovamente a situazioni di affollamento e lunghe attese.

Secondo i dati dell’ufficio studi della Cgia, nel 2023 quasi il 40 per cento dei veneti che si sono recati presso una Asl ha dovuto attendere oltre 20 minuti. Sebbene la situazione regionale sia ancora migliore rispetto alla media nazionale, con un aumento del 31,9 per cento delle persone in attesa rispetto al 2021, ciò suggerisce comunque un peggioramento delle condizioni.

Anche per quanto riguarda gli sportelli anagrafe, le attese si sono prolungate, sebbene in misura minore rispetto alle Asl. Tuttavia, la differenza tra comuni di diverse dimensioni è evidente, con un aumento significativo delle attese nei comuni più grandi.

Non solo i cittadini, ma anche le imprese lamentano la complicazione delle procedure amministrative in Italia. Secondo un’indagine della Commissione europea, l’83 per cento delle imprese italiane dichiara che le procedure burocratiche rappresentano un ostacolo all’esercizio dell’attività imprenditoriale, un dato superiore alla media europea.

Il ritorno alla normalità post-Covid sta mettendo in luce nuovamente i problemi strutturali della pubblica amministrazione italiana, con lunghe attese e complicazioni burocratiche che colpiscono sia i cittadini che le imprese. Sono necessari interventi urgenti per semplificare le procedure e migliorare l’efficienza degli uffici pubblici, garantendo un servizio più rapido ed efficace per tutti.

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