Lavoro pubblico, buona occupazione, salute e sicurezza, diritti delle donne, opportunità per i giovani, innovazione e formazione. Questi i grandi temi affrontati dal segretario generale Samuel Scavazzin nella sua relazione al Consiglio generale della Cisl Padova Rovigo, riunitosi questa mattina al Net Center di Padova. In apertura, Scavazzin ha ricordato «le donne che stanno lottando in Iran, nonostante una feroce repressione, nelle quali vogliamo vedere il simbolo di tutte le donne che si battono per la loro libertà, anche economica, contro le ingiustizie e i soprusi, con coraggio e a viso aperto». Il segretario ha affrontato quindi le priorità del sindacato nei prossimi mesi: «Quelle che non da ora sono le nostre priorità risuonano adesso come necessità non più rinviabili: buona occupazione, retribuzioni e pensioni dignitose, innovazione, formazione legata al mercato del lavoro, coesione sociale, opportunità per i giovani e per le donne, nuovi strumenti di welfare, parità di genere, dialogo tra generazioni. La Cisl ha chiesto di fare della questione sociale la chiave dello sviluppo del Paese». Tra le priorità del sindacato, il rilancio del lavoro e in particolare del lavoro pubblico: «Siamo convinti che la chiave per questo rilancio stia nell’innovazione. E’ sulla qualità e sull’efficienza dei servizi che la pubblica amministrazione offre ai cittadini che si misura la qualità stessa di una società e la pandemia lo ha dimostrato. Per arrivare a quella semplificazione, digitalizzazione ed aggiornamento delle competenze dell’attività amministrativa di cui si parla da tempo, la formazione è fondamentale. Per questo abbiamo aderito e intendiamo partecipare attivamente al progetto Padova Hub Metropolitano. Ci troviamo in un contesto di grandi opportunità, dal Pnrr alla Zls per il Polesine. Abbiamo sottolineato che per attirare investimenti è necessario realizzare le infrastrutture indispensabili a rendere vantaggioso per le aziende un insediamento sul territorio».
Scavazzin ha ricordato la mobilitazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per la sicurezza sul lavoro, sottolineando l’importanza di pretendere a tutti i livelli il rispetto dei contratti frutto di accordi con i sindacati confederali. «In tutti i campi dell’attività sindacale – ha aggiunto – la contrattazione diventa sempre di più lo strumento principale: per la sicurezza, per migliorare le condizioni di lavoro, i tempi, il salario, la formazione. Vanno tutelati soprattutto i lavoratori delle fasce più deboli. L’andamento dei consumi conferma la tendenza ormai rilevata da tempo di un arricchimento dei ricchi e di un impoverimento dei poveri». Per le politiche energetiche, il segretario ha sottolineato come «la Cisl insista sulla necessità di investire con decisione sulle fonti energetiche rinnovabili da ben prima della guerra in Ucraina e consideriamo questa ancora la strada maestra, da accompagnare ad altri interventi per arginare le conseguenze dell’aumento dei prezzi dell’energia per tutto il manifatturiero e per le famiglie». Quindi l’esigenza di investimenti mirati e di riforme su temi cruciali come la riforma delle Ipab, la situazione drammatica delle case di riposo del territorio, il reddito di cittadinanza, l’accoglienza, l’autonomia.
Ma come si pone il sindacato di fronte all’attuale situazione politica? Ne ha parlato il segretario generale della Cisl del Veneto Gianfranco Refosco. «Dobbiamo interrogarci sulla questione dell’allontanamento al voto – ha detto – Non è un problema che non ci riguarda. C’è l’astensionismo politico, ma anche quello sindacale. Credo che più che mai con un governo come questo la confederazione debba avere un approccio pragmatico e dialogante, per portare la voce e i bisogni di lavoratori e pensionati. Dobbiamo investire in un dialogo più ampio anche con lavoratori e pensionati, sulla base dei nostri valori e ricostruendo una cultura del lavoro». Sulla guerra in Ucraina, Refosco ha sottolineato «la necessità di riconoscere e sostenere il diritto alla resistenza del popolo ucraino e di ricostruire la pace a partire dal ripristino del diritto internazionale, ripetutamente e gravemente violato dalla Russia di Putin». Il segretario ha quindi messo l’accento sulla questione sociale a livello regionale. «Rischiamo la bomba sociale nei prossimi mesi. Abbiamo affrontato la questione con il presidente della Regione Veneto nel tavolo di concertazione generale con le parti sociali. Abbiamo chiesto un impegno particolare per sostenere le famiglie in difficoltà e il sistema di welfare territoriale, e, se la Regione proporrà l’introduzione dell’addizionale Irpef progressiva per sostenere l’intervento nel sociale troverà il nostro consenso». Refosco ha ricordato che a fine novembre anche quest’anno la Cisl del Veneto sarà a Verona per partecipare a Job&Orienta2022. «Ogni anno presentiamo un questionario ai ragazzi che visitano il nostro stand. L’anno scorso, alla domanda di come si vedono tra 10 anni dal punto di vista lavorativo, il 55% ha risposto come lavoratore autonomo. Alla domanda se pensano di poter avere bisogno del sindacato, l’88% ha risposto sì. Quindi siamo noi che dobbiamo fare un passo nella loro direzione partendo dall’ascolto e dalla comprensione», ha concluso.
Le conclusioni sono state affidate al segretario confederale della Cisl nazionale Ignazio Ganga. «Il tema che è più ritornato nei diversi interventi – ha detto – è quello dei corsi e ricorsi storici. Inflazione, pericolo di stagflazione, crisi energetica, minaccia nucleare. Dobbiamo sempre riabbeverarci alle fonti della storia. Dobbiamo riconfermare il nostro pieno sostegno all’Ucraina e riaffermare il suo diritto all’autodeterminazione. Una delle preoccupazioni su scala europea è che ci possa essere un indebolimento del fronte filo-ucraino atlantista». Per quanto riguarda la posizione del sindacato di fronte all’attuale situazione politica, Ganga ha sottolineato che «il confronto del premier con le parti sociali non può che essere un confronto atteso. Appena ci presenteremo a quel tavolo, il segretario Sbarra cercherà di capire se ci sono delle conferme rispetto agli impegni assunti dall’agenda Cisl. Chiederemo al nuovo governo come intende procedere su aspetti delicati come la revisione del reddito di cittadinanza, che per noi va modificato ma non smantellato, la riforma del sistema pensionistico e la partita della crisi energetica. Il ritorno alle dinamiche economiche del passato è un’opzione non concessa». Di fronte ad un mercato del lavoro fortemente frammentato, secondo Ganga è necessario «dare respiro al lavoro buono, produttivo e ben tutelato. Non è un caso che stiamo lanciando lo statuto della persona nel mondo del lavoro. Dobbiamo ridare valore al lavoro pubblico e a temi sociali come la famiglia, velocizzare investimenti su accoglienza e innovazione». Per la ripartenza, tre i fronti principali: «il rispetto delle persone, la convivenza democratica e la salvezza del pianeta. Dobbiamo tenere maggiormente in equilibrio la sostenibilità economica con quella sociale. In futuro le società che avranno successo in base alla capacità di aggregare di più e in questo il Pnrr ci aiuta tantissimo, ma nella governance dobbiamo portare la nostra sensibilità. Se c’è un tema che non può regredire oggi è la giustizia sociale. Per cambiare in meglio lo sviluppo dev’essere equo, inclusivo e sostenibile».
Nella foto, da sinistra, Stefania Botton, Gianfranco Refosco, Roberto Mancinelli, Samuel Scavazzin, Ignazio Ganga, Francesca Pizzo.