Il Miani di Casaro. Il manifesto della mostra
È un Miani che incede al centro di un paesaggio infinito di sabbia, dune e antiche vestigia quello che Renato Casaro ha disegnato come immagine del manifesto della prossima mostra rodigina dedicata al grande esploratore.
“Giovanni Miani, il Leone Bianco del Nilo”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, sarà a Palazzo Roncale a partire dal prossimo 12 marzo. L’esposizione, nata da un’idea di Sergio Campagnolo, è curata dal professor Mauro Varotto dell’Università di Padova.
“Ho raffigurato Miani come un grande profeta, più che come un eroe all’Indiana Jones – afferma Renato Casaro – perché nella sua ricerca di terre incognite Miani non è mosso da interessi per l’archeologia ma dal desiderio di scoprire terre, popoli, animali che nessun uomo bianco aveva ancora potuto vedere. Segna su carte geografiche ancora bianche le sue nuove rotte. A condurlo è la voglia di conoscere, accompagnata dal desiderio di pubblico riconoscimento. Spinto da un sogno, o meglio da un mito che nasceva dalla lettura della Bibbia, là dove si racconta delle infinite ricchezze che a Re Salomone giungevano dalle terre dell’Ofir: terre che Miani aveva individuato nell’Africa profonda, oltre le sorgenti del Nilo.
Alle sue spalle ho voluto disegnare una grande luce, forse un sole o la luna, a simboleggiare l’indomita volontà di andare sempre avanti, anche se vecchio e malandato, ripartendo dopo ogni sconfitta”.
Casaro, considerato come il più importante “cartellonista” nella storia del cinema, auspica che la storia di Miani possa diventare il soggetto di una grande produzione internazionale, perché “quello di Miani è un caso in cui la realtà supera la fantasia”. Parola di Casaro, ovvero di un uomo che il grande cinema internazionale lo ha conosciuto e vissuto molto da vicino.