La ventilata ipotesi di fallimento dell’Iras merita una breve ma precisa posizione da parte di Rifondazione Comunista, da sempre schierata per la difesa della sanità e del socio-sanitario pubblici. In questo caso è bene ricordare ai cittadini alcune cose.
– Nei primi anni di questo secolo, sindaco Paolo Avezzù sostenuto dal centrodestra, l’Iras corse il rischio di essere privatizzata. Pericolo scongiurato anche grazie a Rifondazione Comunista, dopo una grande battaglia a difesa della casa di riposo pubblica rodigina;
– Avezzù e il centrodestra gettarono le basi per un’ulteriore privatizzazione della nostra sanità e del settore dell’assistenza per gli anziani non autosufficienti. Infatti nel febbraio del 2002 fece approvare in consiglio comunale a Rovigo una variante al PRG che consentiva alla clinica Città di Rovigo di costruire il suo nuovo ospedale. In quella delibera, contestata dalle sinistre, era previsto che nella vecchia sede della clinica privata rodigina potesse sorgere una nuova Residenza Sanitaria Assistenziale. Il risultato è che tale struttura è stata costruita presso la nuova sede. Quella nuova struttura, grazie a Lega e alleati, la proprietà ha ottenuto 100 posti letto convenzionati per persone non autosufficienti di primo livello. Bene per la proprietà privata del Città di Rovigo, male per l’Iras, visto che solo nel 2017 quasi 3,5 milioni di euro sono finiti al Centro Servizi privato di Rovigo e non all’Iras, così come nel 2018.
Detto questo, per salvare l’Iras, e non solo, le cose da fare urgentemente sono:
– ritornare al Comune di Rovigo la nomina del Cda dell’Iras e smetterla con i commissariamenti che, visti i risultati economici, evidenziano una profonda negatività. A tale scopo sarebbe interessante conoscere il parere dei revisori dei conti ed eventualmente istituire una Commissione d’inchiesta, guidata dal Comune di Rovigo che chieda il parere della Corte dei Conti;
– Diminuire (anche a Rovigo) i posti letto convenzionati concessi al privato e aumentarli nelle strutture pubbliche (con l’assunzione del personale eventualmente in esubero nelle strutture private) e, nel frattempo, Zaia e compagnia devono far fronte all’eventuale deficit che, secondo la stampa locale, potrebbe portare al fallimento dell’Iras;
– Bisogna lavorare per il futuro. Partendo da ciò che Rifondazione Comunista, con Giulio Azzalin segretario, propose più di vent’anni fa: progettare e realizzare un’unica azienda pubblica polesana di servizi alla persona. Un’azienda ben gestita, per le dimensioni, le economie di scala e le organizzazioni complementari tra i vari siti d’assistenza socio-sanitaria pubblici polesani. Un’azienda fondamentale per le persone non autosufficienti della nostra provincia.